Da quando ha trionfato alle elezioni, Re Donaldo ha cercato di fare un remake di Nixon, al contrario: sempre di separare Mosca da Pechino si tratta, anche se, a questo giro, il nemico principale è Pechino. La dichiarazione congiunta di Xi e Putin ieri, alla vigilia della Festa della Vittoria, per i suoi piani ha tutto l’aspetto di una disfatta: Mosca e Pechino, al netto di tutte le divergenze possibili immaginabili, si candidano in modo chiaro e inequivocabile a leader indiscussi della transizione al Nuovo Ordine Multipolare e Washington può solo rimanere ad assistere impotente. All’amministrazione Trump non rimane che cercare di limitare i danni, a partire dal vertice ai massimi livelli che si terrà domani in Svizzera tra Bessent e il vice primo ministro cinese He Lifeng, mentre gli ultras filo occidentali di Taiwan devono affrontare un’ondata di proteste senza precedenti e i caccia cinesi, in dotazione al Pakistan, umiliano le forze aeree indiane. Ne abbiamo parlato con Davide Martinotti e Francesco Maringiò in questa nuova, imperdibile puntata di Mondocina.