Le pressioni di Trump su Zelensky hanno funzionato: l’Ucraina accetta la proposta degli Stati Uniti per un immediato cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni, che potrà essere prorogato di comune accordo tra le parti – previa accettazione simultanea della Russia – senza che sul tavolo ci sia quell’impegno per le garanzie di sicurezza richiesto dal presidente ucraino allo Studio Ovale poco più di dieci giorni fa. Drastica inversione ad U di Kiev che si era presentata ieri al tavolo dei negoziati di Gedda, in Arabia Saudita, con una controproposta di silenzio in cielo e in mare, mantenendo i combattimenti sul campo di battaglia; crolla la linea dura del rifiuto di negoziare con il Cremlino e di un no ad un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza, ripristino dei confini del ’91 o adesione alla NATO.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha affermato che adesso l’Ucraina condivide la visione del mondo di Trump; incassa il successo ed esulta: siamo passati dalla domanda “se la guerra finirà” alla domanda “come finirà”. In cambio, gli Stati Uniti hanno immediatamente revocato la sospensione della condivisione di informazioni di intelligence, ripristinando l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, bloccate in seguito al diverbio alla Casa Bianca. Il presidente Zelensky ha dichiarato che Kiev considera la proposta positiva ed è pronta a fare questo passo; adesso la decisione di fermare i combattimenti passa alla Russia: “Siamo d’accordo, e se i russi saranno d’accordo, allora inizierà il silenzio” ha detto il presidente ucraino. “Mosca è la chiave per raggiungere la pace”, ha aggiunto il capo dell’ufficio politico di Zelensky, Andry Ermak, a guida della delegazione ucraina. Il Cremlino frena gli entusiasmi: il portavoce Dmitry Peskov annuncia stamattina che Mosca attende di ricevere dalla diplomazia statunitense i resoconti dettagliati sui colloqui avvenuti al tavolo di Gedda prima di potersi esprimere.
Il via libera dell’Ucraina al cessate il fuoco ha sbloccato anche i negoziati sulla cooperazione tra Kiev e Washington: le due parti hanno concordato di concludere il prima possibile un accordo globale sullo sviluppo delle risorse minerarie critiche dell’Ucraina; hanno discusso gli aspetti umanitari del processo di pace, in particolare lo scambio di prigionieri, il rilascio di civili e il ritorno dei bambini ucraini allontanati con la forza. La delegazione ucraina ha sottolineato ancora una volta la necessità di coinvolgere i partner europei nel processo di pace; inoltre, al tavolo si è discusso anche della sicurezza dell’Ucraina dopo la fine della guerra.
Trump ritiene che l’accordo per un cessate il fuoco con Putin segnerà “il 75% del percorso” verso la risoluzione del conflitto ucraino; di sicuro ha accelerato un colloquio tra la Casa Bianca e il Cremlino: venerdì avrà luogo una conversazione tra Putin e Trump e sarà “più di una semplice telefonata”, assicura il giornalista del Cremlino Dmitry Smirnov. Le trattative per il cessate il fuoco in 30 giorni saranno avviate da squadre di esperti tecnici già dalla prossima settimana. Quest’anno la pasqua cattolica coinciderà con quella ortodossa, il 20 aprile: un evento eccezionale e raro; chissà se il cessate il fuoco tra Ucraina e Russia inizierà proprio quel giorno…