Harris “la proPal” vs Trump “uno di noi”- Guida definitiva alle mascotte USA
“La più grande democrazia del mondo al voto”; “Al di là dell’esito finale sarà una festa della democrazia” leggerete oggi nelle prime pagine dei giornali mainstream. A noi invece sembra più calzante quella puntata di South Park in cui gli elettori americani erano chiamati a scegliere tra una scureggia gigante e un panino alla merda. Ma quanto contano veramente le elezioni? Quanto conta veramente il presidente degli Stati Uniti rispetto alle oligarchie e agli apparati? Sono tutte domande giuste e complicate a cui risponderemo nella maratona elettorale che abbiamo organizzato per stasera dalle 22 e che andrà avanti fino a quando non sapremo il vincitore. Nella peggiore delle ipotesi è tutta solamente una sceneggiata; nella migliore, invece, stiamo assistendo ad un conflitto (anche parecchio acceso) tra fazioni diverse del capitalismo americano che vogliono imporre sull’altra fazione il vero campione (mascotte) dei propri interessi. Quello che è sicuro è che, come sempre, gli elettori non potranno esprimersi sulle cose che contano veramente: nelle urne per loro non ci sarà la possibilità di esprimersi sull’imperialismo genocida del proprio Paese, né sulla finanziarizzazione dell’economia, né sulla sanità gratuita universale, né sui diritti sociali, né sulla revoca dei folli debiti universitari – per citare le cose che, secondo i sondaggi, più impattano negativamente la vita del lavoratore americano medio. Insomma: come in ogni elezione occidentale, il popolo non sarà chiamato a scegliere tra opzioni realmente alternative, ma – molto più banalmente – a dare una semplice indicazione sul tipo di narrazione che, in questa fase specifica, ha più possibilità di distrarlo dalle scelte drammatiche che vengono prese sua pelle dal partito unico della guerra e degli affari. Vi riproponiamo adesso le analisi più significative su queste elezioni che abbiamo pubblicato in questi mesi a partire da uno dei colpi di scena più importanti di tutta la sceneggiatura, ossia quando out of the blue (nel gergo imperiale Trump) indicò come proprio vice J. D. Vance.
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