Nulla di tutto ciò che ci hanno raccontato sull’Unione europea è reale: tutte le promesse che le nostre classi dirigenti ci avevano fatto per giustificare la nascita di questo obbrobrioso carrozzone burocratico e spaventoso ibrido tra una federazione di Stati e una mera collaborazione economica, si sono rivelate false. Siamo tutti più poveri, tutti più depressi e, adesso, pure tutti più in pericolo di vita, visto che il carrozzone è guidato da oligarchie sociopatiche e aggressive; eppure, l’europeismo è diventata una fede incrollabile per buona parte della classe dirigente italiana e anche dell’opinione pubblica (anche se, per fortuna, è ormai 10 anni che le persone comuni non credono più ai dogmi europeisti e prontamente votano alle elezioni partiti euroscettici). Siamo tutti in attesa di una reazione di massa contro lo scollamento tra le oligarchie e le società europee: l’Europa occidentale è la nostra casa e decenni di cooperazione non possono certo andare in fumo, ma per tornare a vincere tutti insieme e creare un’Europa dei popoli, dello sviluppo e della pace, è più che mai necessario abbattere l’Unione di Maastricht. Ne parliamo con il professore di Diritto privato Stefano D’Andrea e il professore di Diritto costituzionale Andrea Guazzarotti, due degli autori di Serve meno Europa? Domande radicali sull’Unione europea.