Negli ultimi 50 anni – e, in particolare, negli ultimi 15 – l’Europa si è fatta scippare dagli USA una quantità di capitali senza precedenti che in parte sono serviti per costruire i grandi monopoli tecnologici USA e spazzare via da tutti i settori più avanzati la concorrenza europea; ma fino a che a farlo erano i neoconservatori e, magari, le piattaforme utilizzavano il loro monopolio per imporre un po’ di sana propaganda woke, tutto sommato le nostre classi dirigenti non ci vedevano niente di male. Con l’arrivo del terremoto Trump, per qualche strana ragione, a quanto pare, non più. Ma il problema, purtroppo, non è solo l’ipocrisia (che anche un po’ sticazzi): “Non importa che il gatto sia bianco o nero; l’importante è che prenda i topi” diceva il saggio Deng Xiaoping. E se davvero la nostra attuale classe politica fosse in grado di invertire questo processo e di riportare i capitali europei a servire lo sviluppo dell’economia europea, sarei anche pronto a passare sopra ai crimini commessi fino ad oggi e sostenerla; il problema è che questi il topo non lo prendono manco se è di quelli di gomma che si regalano ai gatti domestici.
Il piano di Trump è piuttosto chiaro: una bel bastimento carico di deregolamentazioni e una quantità di regali fiscali e di incentivi per i superricchi, che Reagan scansate; basterà per Make America Great Again? Dipende un po’ da cosa si intende per America: se si intende la classe media e i lavoratori sembra un po’ complicato, ma per l’1% più ricco potrebbe funzionare davvero; quelli che continuano a rimetterci, invece, potrebbero essere ripagati semplicemente in ideologia. D’altronde non sarebbe la prima volta: anche con l’affermazione del fascismo, per fare un esempio, funzionò più o meno così soprattutto nella prima fase; prima della crisi globale che costrinse l’Italia – come, d’altronde, il resto del mondo – a fare politiche economiche espansive, il fascismo, dal punto di vista delle politiche economiche, fu lacrime e sangue, che in confronto Mario Monti e la Fornero sono i campioni del Welfare State. L’aspetto ideologico, però, era così contagioso che anche chi se la pijava nder culo, in buona parte, se ne faceva una ragione: cosa sarà mai un po’ di miseria quando di fronte c’hai la prospettiva di tornare ai fasti dell’impero romano?
E qui idem: che sarà mai qualche sacrificio di fronte a rifare grande l’America e, soprattutto, di fronte ad essersi levati di torno quella rottura di coglioni dei froci e dei gretini (e meno male che era finita l’era delle ideologie…)? Ora, di fronte a questi USA che rilanciano in grande stile il loro status di capitale globale della speculazione più spregiudicata, l’Europa come ha intenzione di difendersi? Ma con il mercato, ovviamente! Non vorrai mica fare piangere qualche parassita del vecchio continente imponendogli qualche regola! Noi siamo per la libertà, ci mancherebbe; e quindi i tuoi soldi, che hai fregato a noi, li devi poter portare dove ti pare, ci mancherebbe altro! Come pensano di convincerlo a tenerli finalmente in Europa allora? Facendo concorrenza agli USA, cioè offrendo a chi i soldi ce li ha condizioni ancora migliori e profitti ancora più succulenti; e la cosa più drammatica di tutte lo sapete qual è? E’ che useranno questa scusa per rifarci un’altra volta un culo come un cesto, ma alla fine, ovviamente, non otterranno niente Di fronte al turboliberismo e all’ideologia millenarista del trumpismo c’è una sola strada che l’Europa può realisticamente percorrere ed è chiudere per sempre con il principale dei dogmi del neoliberismo: la libertà di circolazione dei capitali, l’arma di distruzione di massa che negli ultimi 50 anni ha permesso agli ultra-ricchi di vincere sempre e senza intoppi perché la partita era truccata e il risultato deciso a tavolino. Ne abbiamo parlato con il nostro Alessandro Volpi.
Negli ultimi 30 anni, da ogni angolo c’hanno sfrucugliato le gonadi perché la dovevamo finire con le ideologie; la sinistra di classe c’è cascata in pieno ed ha abbandonato ogni visione organica del mondo. Nel frattempo, prima il partito unico neoliberale, poi – da qualche anno a questa parte – la destra reazionaria turboliberista, hanno investito una montagna spropositata di quattrini proprio per imporci le loro di ideologie, ideologie costruite su misura solo per giustificare il fatto che al mondo c’è gente come Elon Musk che c’ha da solo più soldi dei 60 milioni di statunitensi più poveri. Forse sarebbe il caso di cambiare rotta; per farlo, prima di ogni altra cosa, abbiamo bisogno di un vero e proprio media indipendente, ma di parte, e che dia voce al 99%. Aiutaci a costruirlo: aderisci alla campagna di sottoscrizione di Ottolina Tv su GoFundMe e su PayPal.
E chi non aderisce è Ursula von der Leyen
Su Ottolina si parla molto di declino USA ma temo che Volpi ci stia disilludendo. Trump propone un capitalismo sempre più aggressivo in una fase storica in cui classe media e subalterne non hanno nessuno strumento organizzativo per opporsi. Situazione terribile.