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¡Desaparecinema! ep. 9 – Oscar e Donatello: alfieri della propaganda

La conoscete tutti, immagino, quella simpatica e innocua storiella che rivela perché i premi cinematografici hollywoodiani si chiamino Oscar; il nome ufficiale del premio sarebbe Academy Award of Merit (premio di merito dell’accademia) e un giorno una bibliotecaria dell’Academy, vedendo la statuetta, esclamò “Ma sembra mio zio Oscar!”. Qualcun altro, invece, pensa che il nome derivi dal dio egizio dei morti e degli artigiani, una mummia con la testa di falco di nome Sokar (che, infatti, è l’anagramma di Oscar), mentre la forma deriverebbe dal dio Ptah, anche lui patrono degli artigiani nonché dio del sapere e della conoscenza.
Bene. Bravo. Ma cos’è questa Accademia? È l’ Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. E perché si chiama così? Che c’entrano l’arte e la scienza – e, al limite, anche il cinema – con gli Oscar? Un indizio: molto poco. Infatti trovo più indovinata quest’altra affermazione di Frances Marion, una prolifica sceneggiatrice americana, anche lei vincitrice di Oscar (quindi non incolpabile di acrimonia, visto che oggi qualunque critica porti al sistema sei tacciato o di antisemitismo o di invidia sociale): “L’Oscar è un simbolo perfetto dell’industria cinematografica: un uomo con un corpo forte e atletico che stringe in mano una grossa spada scintillante e a cui è stata tagliata una bella fetta di testa, quella che contiene il cervello”. E adesso immaginate un italiano vincitore del David di Donatello sparare a zero su questo premio. Fatto?

OttolinaTV

4 Agosto 2024

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