Donnie The PeaceMaker ha gettato la maschera e ha definitivamente trascinato gli USA in una guerra a tutto campo contro l’unico pezzo del nuovo ordine multipolare alla sua portata. L’attacco degli etno-fascisti di Tel Aviv non ha niente a che vedere con la sicurezza regionale: è il tentativo disperato dell’Impero del Male di disarticolare il mondo nuovo andando a colpire con tutta la sua ferocia terroristica l’anello più debole. L’Iran, per ora, prova a resistere: il contrattacco che questa notte ha messo a ferro e fuoco Tel Aviv conferma un paio di sicurezze e lascia aperto un gigantesco punto di domanda. La difesa antiaerea israeliana, nonostante gli sforzi titanici, si conferma un discreto colabrodo: basta avere benzina a sufficienza per saturarla; ma quanta ne rimanga a Teheran dopo il massiccio attacco terroristico di Tel Aviv, supportato dal compagno pacifista Trump, è probabilmente troppo presto per dirlo. La piccola finestra per la trattativa diplomatica, se mai è esistita davvero, sembra essere state definitivamente serrata: la parola è passata al campo di battaglia. Ne parliamo in questa edizione straordinaria del nostro Non TG.
Il problema e’ che Russia e Cina non interverrano in difesa dell’Iran. Mille volte e’ stato detto che i Brics non sono una alleanza militare etc… ma se importanti interessi vengono attaccati da quelli che alleanze militare sono forse bisognerebbe prenderne atto e agire di conseguenza.