video a cura di Davide Martinotti
La nuova politica americana verso la Russia è tesa a far partire il negoziato con Mosca per l’Ucraina, con l’esclusione totale dell’Europa dal tavolo delle trattative. In vista dei possibili esiti del negoziato, il segretario alla difesa degli Stati Uniti ha fatto sapere di essere disposto ad offrire alla Russia importanti concessioni, tra cui il non ingresso dell’Ucraina nella NATO, e Trump ha ribadito che è “probabile che l’Ucraina cederà territorio alla Russia per raggiungere la pace”, oltre ad aver affermato il desiderio di rivedere la Russia riammessa nel G7, ripristinando quindi la formula del G8 che si era interrotta 10 anni fa. La proposta di Trump di riportare la Russia nel G7, così come anche la previsione di Orban sul fatto che la Russia verrà reintegrata nel sistema di sicurezza europeo e persino nel sistema economico ed energetico europeo dopo la fine del conflitto ucraino, sono i primi cenni di un riavvicinamento dell’Occidente con la Russia. Scopo dichiarato di Trump: smantellare i BRICS che, come ha dichiarato giovedì scorso, sono nati per uno scopo sbagliato, cioè disfarsi del dollaro, ma se lo faranno allora saranno colpiti da tariffe del 100%. Ma se la strategia è reintegrare la Russia nell’Occidente, al momento ci sono due ostacoli: il primo è la Russia stessa, che potrebbe non aver nessuna intenzione di farsi integrare nell’Occidente se la condizione è lo smantellamento dei BRICS, e il secondo ostacolo è l’Europa, che potrebbe non avere intenzione di reintegrare la Russia. Per questo per gli Stati Uniti potrebbe essere giunta l’ora di cambiare classe dirigente in Europa, e il discorso del vicepresidente americano a Monaco, in cui ha criticato una Europa illiberale e sovietica, va letto anche alla luce del riassetto strategico americano. Ne parliamo in questo video!