¡Desaparecinema! ep. 16 – Il cinema “fuorilegge” di Davide Manuli
Dopo le maratone di mezz’ora delle ultime puntate, oggi un po’ di relax perché voglio concentrarmi su un unico regista (come ai vecchi tempi, ricordate? Luigi Magni, Emidio Greco ecc…). Se prima o poi riuscissi a guardare lucidamente nel profondo della mia mente potrei scoprire che ho deciso di tenere questa rubrica solo per poi un giorno avere un minimo di pubblico per farvi scoprire questo autore. Inoltre, l’idea del titolo di questa rubrica mi venne proprio quando insieme all’autore cui è dedicata questa puntata, quindici anni fa, provammo a ideare un festival che portasse alla luce il vero cinema indipendente, quello cui il cinema d’autore europeo mainstream – ormai diventato una mera categoria merceologica – allaccia gli scarponi da sci. Questo ha detto il nostro autore a proposito del suo esordio: “Il primo film secondo me deve essere un film dove si prende a pugni il mondo, sennò non ha senso girare”, il puro istinto cassavetiano e pasoliniano: urgenza, povertà di mezzi e ricchezza di contenuti. Questo ho cercato di fare anni fa. In questa nuova versione da Director’s Cu” il film è stato allungato per togliergli. finalmente. lo statuto di fuorilegge. Perciò, proprio perché da un po’ di tempo i film dell’autore sono reperibili, parliamo del cinema di Davide Manuli.
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