Dopo essere stata messa in ginocchio dalla guerra per procura della NATO contro la Russia in Ucraina, l’Europa è alla disperata ricerca di meccanismi fiscali e finanziari che le permettano di reagire al neoprotezionismo USA che pompa artificialmente la crescita economica con una quantità di sussidi pubblici senza precedenti per attirare investimenti da tutto il mondo, sottraendoli al vecchio continente. Ciononostante sembra essere disposta ad accollarsi l’accanimento terapeutico sullo stato ucraino fallito, che gli è stato simpaticamente scaricato sul groppone dal padrone a stelle e strisce. Paradossalmente, per ora a salvarla c’ha pensato quello che sulla carta straccia della propaganda analfoliberale è etichettato come il nemico numero uno dell’unione: Viktor Orbán. Ma il dilemma è ancora tutto sul tavolo: salvare l’Ucraina o salvare la UE? E nel frattempo Mosca gongola: in 4 ore di conferenza stampa, il leader patriottico – democristiano Vladimir Putin ha dipinto con equilibrio le prospettive di un paese che ha un piano piuttosto chiaro e realistico di come superare le svariate difficoltà che si ritrova ad affrontare dopo aver vinto da solo una guerra contro tutto l’Occidente collettivo unito. Uno spostamento radicale dei rapporti di forza che pone il gigante asiatico governato da Modi di fronte a un grande dilemma: ritagliarsi un posto al sole nel nuovo ordine multipolare o legarsi mani e piedi all’impero in declino, nel tentativo di arginare l’ascesa cinese senza far pagare il conto alle oligarchie nazionali? Di tutto questo e di molto altro parleremo stasera a partire dalle 21 nella nuova puntata de La Bolla con Sergio Cesaratto (Università di Siena), il nostro immancabile Francesco “il bulgaro” Dall’Aglio e il grande ritorno della leggendaria Maria Morigi.
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