Con Yasmina Pani, linguista e divulgatrice, affrontiamo alcuni dei temi più delicati che riguardano l’identità di genere, il politically correrct e l’italenglish, ossia la presenza sempre più diffusa nella nostra lingua di parole di origine inglese. Come dobbiamo interpretare tutti questi fenomeni? Sono segno di progresso e maggiore consapevolezza o di declino e decadenza culturale? Rispetto al dibattito tra tifoserie opposte, Jasmina ci offre una visione originale che, a suo avviso, dovremmo applicare a molti dei più importanti fenomeni culturali del nostro tempo.
Le lingue, come sottolineato da Yasmine e Marco nella vostra intervista, si evolvono ma in questi ultimi anni l’utilizzo di termini inglesi si è diffuso sempre più sia per l’accesso ad internet sempre più diffuso che per un uso sempre più esteso di tali termini in ambito aziendale e purtroppo anche istituzionale. Personalmente mi piacerebbe vedere da parte di tutti (anche da parte vostra) una maggiore attenzione nell’evitare l’inutile uso di termini inglesi quando possibile, come ad esempio nel titolo di questo stesso video “ft. Yasmina Pani” quando, a mio parere sarebbe stato più appropriato “Con Yasmina Pani”. Vi ringrazio comunque per lo splendido lavoro da voi svolto e noto con piacere che pur utilizzando vari “social” per raggiungere il maggior numero di persone, vi siete attrezzati anche con un vostro sito web e che come voi anche altri quale ad esempio l’ottimo Giacomo Gabellini, abbiano preso questa decisione che mi auguro diventi sempre più comune in modo da uscire da quei “recinti” nei quali chi controlla l’informazione, sta da anni tentando di rinchiudere le persone (peraltro riuscendoci benissimo)