La Cina rispedisce al mittente le dichiarazioni di guerra del partito unico di Trump, Vance e Ursula
“Non permetteremo al Partito Comunista Cinese di costruire la sua classe media sulla pelle dell’America”: con queste parole, il suprematista JD Vance, inspiegabilmente eletto a simbolo della lotta anti-establishment da un pezzo di dissenso confuso, ha voluto inaugurare la sua nomina a vicepresidente in pectore rafforzando il ribaltamento della realtà che caratterizza la propaganda dell’impero. Nel frattempo, in Cina prende il via il Terzo Plenum del Partito Comunista Cinese che rappresenta, probabilmente, il più importante degli appuntamenti istituzionali che caratterizzano ogni mandato presidenziale e dove Xi Jinping ha ribadito con forza la necessità della Cina sotto attacco di cambiare radicalmente il suo modello di sviluppo per concentrarsi sullo sviluppo delle nuove forze produttive e la conquista della totale indipendenza e sovranità tecnologica. Il probabile cambio di guardia alla Casa Bianca e la conferma della vecchia élite di svendipatria in Europa non cambia di una virgola le carte in tavola: da una parte chi lavora giorno e notte per costruire un nuovo ordine globale, dall’altro chi fa ricorso a tutto l’armamentario colonialista per tentare di ostacolare con ogni mezzo necessario l’emancipazione dei popoli.
Con questa puntata, Mondocina sospende per un paio di mesi la programmazione regolare; ci rivediamo a settembre (ma quasi sicuramente anche prima, ma solo se accade qualcosa di particolarmente rilevante).