Torna l’appuntamento del sabato con Alberto Fazolo e Gabriele Germani per seguire su mappa le vicende ucraine, siriane e del Sud globale. Dopo un’iniziale passaggio sul campo, abbiamo analizzato le dinamiche interne russe e i rapporti tra Russia e Occidente. Ci siamo poi spostati sulle vicende siriane, cercando di capire cosa accade nelle basi russe in Siria. Infine, abbiamo riportato alcune notizie dal Sud America.
Ultimo appuntamento dell’anno di MondoCina con i nostri Dazibao e Marru che come di consueto commenteranno gli ultimi eventi della settimana visti dalla Cina.
È diventato sempre più comune, specie sotto il governo Meloni, sentire un gran parlare di italianità e radici culturali e religiose prettamente italiane da contrapporre aggressivamente ad altre comunità politico-culturali da cui guardarsi, pena perdere il controllo sui propri confini e sulle tradizioni inviolabili. Ma come nasce l’idea di Nazione all’interno delle comunità umane? Ne abbiamo parlato con l’antropologo MarcoTraversari.
Putin ha dichiarato la disponibilità a parlare o incontrare immediatamente Trump, che ha più volte mostrato l’urgenza di chiudere lo scenario ucraino con un rapido cessate il fuoco, inserito nell’agenda delle priorità. La fase preliminare dei colloqui è fortemente ostacolata da Kiev, che ha usato le armi occidentali a lunga gittata e addirittura eliminato con un attentato uno dei principali generali russi, nel tentativo disperato di trascinare Mosca in un’escalation. Zelensky dice di voler sedere al tavolo delle trattative da una posizione di forza e chiede garanzie di sicurezza. Ma fino a che punto l’Ucraina può ancora decidere in autonomia? Ne parliamo con il direttore di Analisi DifesaGianandrea Gaiani.
Dopo il crollo della Siria baathista, come cambia la posizione della Cina nella regione? La Siria è un paese lungo la Belt and Road Initiative, ma i progetti cinesi in Siria sono stati costretti a un lungo stallo a causa della guerra civile dell’ultimo decennio. La “nuova Siria” potrà essere l’occasione per sbloccare il potenziale della Siria nella Via della Seta? Ne parliamo in questo video!
Oggi a Metamorfosi continuiamo a parlare di tecnologia, in particolare di intelligenza artificiale (IA) per capirne l’impatto sulla società e le diverse applicazioni in base ai contesti economici e sociali. L’Occidente ha affidato ai privati lo sviluppo di questo ambito; nel resto del mondo sta avvenendo lo stesso? Putin la settimana passata ha lanciato una pioneristica alleanza del Sud globale per emanciparsi dal monopolio tecnologico occidentale. Ne ha parlato il nostro Alberto Fazolo in un talk con due volti noti di Ottolina Tv: Vadim Bottoni e Daniele Trovato.
Oggi parliamo con Fabrizio Vielmini, docente universitario, ricercatore ed esperto di Asia Centrale e Caucaso, delle recentissime dichiarazioni del presidente azero Aliyev su Armenia, Georgia e sul ruolo che l’Occidente sta giocando nella regione. In ballo ci sarebbe il controllo del Caucaso, dei gasdotti che vi transitano e di uno degli snodi principali per il commercio euroasiatico, tanto lungo la direttrice Est-Ovest, quanto Nord-Sud.
Oggi a Metamorfosi Emiliano Gentili viene intervistato dai nostri Gabriele Germani e Alberto Fazolo per parlare di intelligenza artificiale e dei suoi effetti sulla società, sull’economia e di come questa apra dei nuovi dilemmi etici e filosofici. Cosa ci aspettiamo dal futuro? E i Paesi europei sono impauriti per la composizione demografica? Facciamo chiarezza.
Alla fine è successo: nel panico per le affermazioni di Trump sulla fine del conflitto in Ucraina, nell’arco di poche ore dal suo insediamento alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio la NATO, guidata dall’uomo di fiducia delle oligarchie transatlantiche Mark Rutte, si sostituisce agli USA stessi alla guida del coordinamento della guerra per procura contro la Russia. Alla coalizione di 50 nazioni riunite nel famigerato gruppo Ramstein guidato dagli USA, da ieri infatti s’è sostituita una struttura ad hoc della NATO denominata NSATU (NATOSecurity Assistance and Training for Ukraine ) che, forte di 700 uomini, sarà la responsabile del coordinamento delle forniture militari e dell’addestramento delle forze ucraine. Dopo gli ultimi sforzi dell’amministrazione Biden per provare ad imporre un’ulteriore escalation e dopo l’attentato terroristico di ieri nel cuore di Mosca, l’ennesimo tentativo di blindare la guerra esistenziale contro il gigante russo da eventuali colpi di testa dell’imprevedibile Tycoon dal ciuffo arancione. Ne parliamo con Giuseppe Germinario e Giacomo Gabellini.