Decine e decine di migliaia di persone di ogni estrazione sociale e di ogni orientamento politico ieri hanno invaso le strade di mezza Italia, da Roma a Milano, passando per Firenze, per dire in mille modi diversi che i responsabili del fallimento dell’Italia e dell’Europa devono andare #tutticasa
5 Aprile a Roma, manifestazione nazionale contro la guerra e i piani di riarmo. Commento a caldo.
Grande manifestazione! Ci ho scommesso e creduto dal primo minuto un mese fa’, manifestazione avanzata sia come base sociale popolare che come contenuti, con al centro il no al riarmo e alla guerra e la questione sociale e salariale sia nel corteo che negli interventi dal palco. Una base popolare cinque stelle e non solo capace di mobilitarsi ed unirsi su queste due centralità, tante le bandiere rosse, presente uno spezzone più che dignitoso di Rifondazione Comunista e compagni di varia collocazione politico sindacale e il “tutti a casa” lanciato da OttolinaTv /multipolare.
Almeno ottantamila persone, forse più. Una marea di questi tempi, la più grande degli ultimi anni, ma il contenuto sociale e politico è stato importante e difficilmente riducibile al politicismo di alleanze vuote, piuttosto si è prefigurata una diversa unità di base più distante dalle alchimie politiciste e più legata agli aspetti concreti della pace e della guerra, del salario e del lavoro e insomma più centrata sulle esigenze di questo spaccato di popolo sceso in piazza oggi. Una manifestazione a cui potrà seguire uno sviluppo su questa falsariga di un più vasto movimento popolare a livello nazionale contro i piani di riarmo e contro la guerra. La manifestazione è stata assolutamente aperta ed agibile a tutti i partecipanti, le realtà politiche e associative presenti, nessuna limitazione o condizionamento dei tanti interventi dal palco di esponenti di associazioni e partiti in opposizione ai piani di riarmo, intellettuali come Angelo D’Orsi, Barbero, il giornalista Travaglio ed altri. Chi si è tirato indietro auto isolandosi in gruppi ristretti, in iniziative alternative lo stesso giorno, o chi non ha partecipato ha fatto un errore politico difficilmente giustificabile, chi tra i gruppi si è aggiunto all’ultimo momento fiutando il crescere di questa mobilitazione è arrivato un po’ tardi per poter offrire un indirizzo ed un contributo costruttivo. La manifestazione è stata pensata fin dai primi giorni, da chi l’ha promossa e da chi ha contribuito a costruirla e difenderla sin dall’inizio, per arrivare a questo risultato raggiunto ben oltre le aspettative. Ora bisognerebbe lavorare per sviluppare ed estendere nei territori questa unità nella mobilitazione contro il partito della guerra.
5 Aprile a Roma, manifestazione nazionale contro la guerra e i piani di riarmo. Commento a caldo.
Grande manifestazione! Ci ho scommesso e creduto dal primo minuto un mese fa’, manifestazione avanzata sia come base sociale popolare che come contenuti, con al centro il no al riarmo e alla guerra e la questione sociale e salariale sia nel corteo che negli interventi dal palco. Una base popolare cinque stelle e non solo capace di mobilitarsi ed unirsi su queste due centralità, tante le bandiere rosse, presente uno spezzone più che dignitoso di Rifondazione Comunista e compagni di varia collocazione politico sindacale e il “tutti a casa” lanciato da OttolinaTv /multipolare.
Almeno ottantamila persone, forse più. Una marea di questi tempi, la più grande degli ultimi anni, ma il contenuto sociale e politico è stato importante e difficilmente riducibile al politicismo di alleanze vuote, piuttosto si è prefigurata una diversa unità di base più distante dalle alchimie politiciste e più legata agli aspetti concreti della pace e della guerra, del salario e del lavoro e insomma più centrata sulle esigenze di questo spaccato di popolo sceso in piazza oggi. Una manifestazione a cui potrà seguire uno sviluppo su questa falsariga di un più vasto movimento popolare a livello nazionale contro i piani di riarmo e contro la guerra. La manifestazione è stata assolutamente aperta ed agibile a tutti i partecipanti, le realtà politiche e associative presenti, nessuna limitazione o condizionamento dei tanti interventi dal palco di esponenti di associazioni e partiti in opposizione ai piani di riarmo, intellettuali come Angelo D’Orsi, Barbero, il giornalista Travaglio ed altri. Chi si è tirato indietro auto isolandosi in gruppi ristretti, in iniziative alternative lo stesso giorno, o chi non ha partecipato ha fatto un errore politico difficilmente giustificabile, chi tra i gruppi si è aggiunto all’ultimo momento fiutando il crescere di questa mobilitazione è arrivato un po’ tardi per poter offrire un indirizzo ed un contributo costruttivo. La manifestazione è stata pensata fin dai primi giorni, da chi l’ha promossa e da chi ha contribuito a costruirla e difenderla sin dall’inizio, per arrivare a questo risultato raggiunto ben oltre le aspettative. Ora bisognerebbe lavorare per sviluppare ed estendere nei territori questa unità nella mobilitazione contro il partito della guerra.
Grazie ragazzi lasciate stare le strumentalizzazioni la piazza era quella giusta MANDIAMOLI TUTTI A CASA ai ragione Marru evviva OTTOLINA
Grazie per o vostri commenti, le informazioni che ci date e l’ironia con la quale ci fate sopravvivere. Grazie!
Braviiiiii. Grazie di esistere