Per un nuovo conflitto sociale – Dal neoliberismo alla nuova democrazia
Riscoprire il conflitto è una delle parole d’ordine fondamentali per i prossimi anni. Il neoliberismo infatti si caratterizza anche per la sua capacità di neutralizzare la lotta politica dal basso verso l’alto. Una rivoluzione interna ai sindacati per tutte queste ragioni non è ulteriormente rimandabile. Ne parliamo con Tommaso Vigliotti, sindacalista e autore del libro.
Quest’estate torna FEST8LINA, la festa del 99%, dal 4 al 7 luglio al circolo ARCI di Putignano a Pisa: quattro giornate di dibattiti e di convivialità con i volti noti di Ottolina Tv. Facciamo insieme la riscossa multipopolare! Per aiutarci ad organizzarla al meglio, facci sapere quanti giorni parteciperai
e le tue esigenze di alloggio compilando il form e, se vuoi aiutarci ulteriormente, partecipa come volontario.
Fest8lina, perché la controinformazione è una festa!
premessa: l’eterno sviluppo del neoliberismo ha fallito e stiamo addirittura accelerando l’apocalisse ambientale importando combustibili fossili e acciaio sporco dall’altra parte dell’Atlantico, con le missioni crescenti del turismo spaziale e alimentando l’ultimo conflitto mondiale. Negli USA i lavoratori rinunciano alle ferie perchè altrimenti i padroni li licenziano. Il divario tra ricchi e poveri è talmente esteso che i bassifondi sono pieni delle tende da campeggio dei senzatetto. Il COVID19, le sue restrizioni, la macchina della globalizzazione ha iniziato a cacciare fumo nero perchè i flussi si sono interrotti per troppo tempo, molta gente s’è ammalata e non ha contribuito, molti hanno chiuso nel debito, molti non sono stati pagati. Adesso la nostra economia di trasformazione deve fare i conti con tutte quelle parti di ogni singolo prodotto che sono energivore. L’ascensore sociale è rimasto bloccato per anni anche perchè prima hanno deciso di smantellare lo Stato e dopo un’agenzia di rating statunitense ci ha spinti verso il default con dati fasulli. Il conflitto capitale/lavoro è morto perchè il capitale ha trasformato la produzione in un prodotto finanziario che la BCE, allo stesso modo dell’FMI, rifinanzia con le cambiali del nostro perenne debito. In un mondo che spinge verso il multipolarismo ci ritoviamo in un’Europa di nuovo divisa a metà, con una enorme crisi energetica creata dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e centro del conflitto… Il lavoro, già con i crescenti divari scavati dagli anni 80, in questo scenario ha perso ogni sacralità. Forse bisognerebbe pagare la gente per proteggere i territori e creare comunità di supporto, non per creare ricchezza per quell’1% che ci sta portando verso il baratro…
premessa 2: Lavorare tutti non è ecologico.
Dei 3 miliardi di lavoratori che operano su questo pianeta, il 60% non è contrattualizzato e si muove nella semi-illegalità, senza nessun controllo ambientale.
Del restante 40% almeno la metà lavora per aziende in Paesi che non hanno leggi per contenere l’inquinamento a cui è stata affidata la produzione mondiale dalla globalizzazione. Spesso queste aziende per sopravvivere devono sovrapprodurre, moltissime si appoggiano sull’estrattivismo. Le merci più vengono da lontano meno costano e il trasporto di esse è tutt’altro che “verde”. La maggior parte degli abitanti di questo pianeta è costretta da stipendi da fame ad acquistare prodotti a basso costo., In molte parti del globo costa meno la Coca Cola che l’acqua.
L’eterno progresso ha fallito, l’Antartide si è sciolto, la desertificazione inizia ad avanzare esponenzialmente, il cielo ha smesso di essere neutrale…
Anche questa insensata corsa agli armamenti promette più lavoro, mentre tutti chiediamo più benessere collettivo e di diminuire l’impronta di carbonio lasciata dall’attività umana così vicini all’apocalisse ambientale.
è tempo di redistribuire la ricchezza globale, perchè se resta solo nelle mani di pochi porta ad un’accelerazione insostenibile (vedi turismo ed esplorazione spaziale senza alcun criterio) e a guerre eterne.
conclusione: entriamo nel neolaburismo alla Rachel Reeves, senza mettere in discussione il capitalismo, i CDA, le rifinanziarizzazioni, la produzione del PIL, l’estrattivismo, il Better Life Index attuale?